Arte e Architettura a Palazzo Franchetti

Uno sguardo sull’arte e sull’anima. Questo è l’obiettivo della mostra che si inaugura a Palazzo Franchetti, sede dell’ex Ufficio dei Fiumi e Fossi di Pisa, oggi Consorzio 4 Basso Valdarno, Lungarno Galilei 19 / via San Martino 60, la sera della Luminara di San Ranieri, martedì’ 16 giugno alle ore 18,30.

Architettura come veicolo per la trasformazione e la modifica dell’uomo e di tutto ciò che lo circonda e utilizza per migliorare l’esistenza. Arte come espressione della trasformazione indotta intorno a se.

Architettura come mutamento della famiglia e della struttura sociale. Arte come mutamento del pensiero e dell’esigenza dell’espressività.

Architettura come modifica del contesto urbano. Arte come riconoscimento dell’essere nel contesto sociale.

 

È in questo intreccio dell’Architettura che sotto gli splendidi affreschi raffiguranti soggetti mitologici della Sala delle Ninfe, il mito di Amore e Psiche del Salone degli Dei passando per le decorazioni grottesche della scalinata, viene presentata la trasformazione di Palazzo Franchetti, un luogo che ancora oggi riesce a svelare segreti sulle alterne avventure e avvicendamenti familiari di chi lo ha abitato e posseduto.

TRASFORMAZIONE. Il Palazzo cambia. 15 tavole curate dall’ing. Andrea Bardelli e dal geom. Giulio Borali del C4BV che illustrano come il palazzo, edificato come casa-torre tipica del XII secolo si sia trasformato via via nell’elegante palazzo ottocentesco che ammiriamo tutt’oggi. Situato nel centro della città, dalle sue finestre si è vista passare la storia non solo di Pisa ma dell’Italia e dell’Europa intera. Ed è proprio da questo insolito punto di vista che vediamo riprodotto su una grande mappa al centro del Salone degli Dei il percorso delle truppe napoleoniche che hanno attraversato la città da Porta a Lucca fino a Porta Fiorentina nel trasferimento verso Firenze.

 

L’Arte si declina in una mostra personale dello scultore tedesco Dietrich Görtz, un percorso che parte dal cuore dell’artista e che, in dieci opere, ne svela l’universo creativo e il laboratorio di idee. L’esposizione, dal titolo “FUORI RITMO. Sculture, Cuori ed Altro” mostra le ultime opere di Görtz che hanno come soggetto principale il cuore umano: il fascino di questo organo, simbolo di vita e di morte, emerge tra le pieghe e le venature del marmo, restituendone tutta la forza emotiva. In esposizione ci saranno anche altre opere dell’ultimo periodo di lavoro di Görtz, tra cui il “cassettone delle teste”, un contenitore in legno colmo di teste di creta di varie dimensioni che offrono ai visitatori uno sguardo sul modo di lavorare dello scultore, mostrando bozzetti e idee non realizzate. Lo scultore Dietrich Görtz lavora da quasi vent´anni con la pietra e il marmo. Ha studiato in Germania e da più di dieci anni si è trasferito in Italia svolgendo la sua attività in proprio e presso diversi studios a Pietrasanta, dove ha realizzato opere su commessa per alcuni dei maggiori scultori contemporanei, da Botero a Damien Hirst. Recentemente, insieme ad altri artisti ha fondato l’associazione MARTE a San Giuliano Terme, che ha come scopo principale la promozione culturale dei mestieri artistici.

Le mostre saranno visitabili dal 19 al 29 giugno, lunedì – mercoledì – venerdì, dalle 9.00 alle 12.00.