Ambiti di intervento
Il Consorzio 4 Basso Valdarno ha una superficie totale di circa 2.077 km² ed il reticolo idraulico ufficialmente affidatogli per la manutenzione ha uno sviluppo pari ad oltre 4.100 Km (fonte: pagina del comprensorio), di cui oltre 700 costituiti da corsi d’acqua di IIIª categoria.
Le opere idrauliche in carico al Consorzio contano 20 impianti idrovori (più 4 di prossima realizzazione), 35 casse di espansione (più 3 di prossima realizzazione), 953 km di argini e poco meno di 2000 manufatti comprendenti briglie, cateratte, botti a sifone, difese di sponda, ecc.
I Comuni che fanno parte, anche solo parzialmente, del comprensorio sono cinquantasei: ventotto nella provincia di Pisa, quattordici nella provincia di Pistoia, sette nella provincia di Firenze, quattro nella provincia di Lucca, due nella provincia di Livorno (Collesalvetti e una piccola parte di Livorno) e uno nella provincia di Prato (una piccola porzione del Comune di Carmignano).
La popolazione residente è di 537.113 abitanti (stime da dati ISTAT, 2015), corrispondente ad una densità abitativa di 259 unità per km²; appare dunque evidente che a fronte di una superficie pari a meno di un decimo della Toscana, il CB Basso Valdarno ospita il 14% circa della popolazione regionale.
I dati sintetici del comprensorio sono riassunti nella tabella seguente, a dimostrazione dell’importanza e dell’estensione dell’attività consortile.
Comprensorio 4 “Basso Valdarno”
Estensione del comprensorio | 207.790 |
Reticolo idraulico in gestione (Km) | 4.329 |
Impianti Idrovori (n°) | 23 |
Impianti Idrovori sup. scolante (ha) | 14.642 |
Impianti Idrovori portata (l/sec.) | 73.450 |
Ossigenatori (n°) | 4 |
Corsi d’acqua in III° Cat. (km) | 381 |
Casse di espansione (n°) | 41 |
Argini (km) | 430 |
Manufatti (briglie, cateratte, botti etc.) (n°) | 1.702 |
Invasi (n°) | 2 |
Volume invasi (mc) | 211.400 |
Acquedotto irriguo (n°) | 1 |
Opere II cat. (km) | 66 |
Le attività di manutenzione
L’attività di manutenzione programmata consiste nell’esecuzione di interventi annuali sul reticolo in gestione (così come definito ai sensi della L. R. 79/2012 e s. m. i., limitatamente ai tratti che, in accordo con il Piano di Classifica, sono classificati tra quelli soggetti a manutenzione con periodicità annuale, con passaggi di sfalcio variabili da 1 a 3, o pluriennale). L’attività, inoltre, consiste nella vigilanza del reticolo, sia in manutenzione attiva che soggetto a vigilanza, nonché nella attività di emergenza per il mantenimento in efficienza del reticolo.
- Attività svolte in appalto
L’attività di manutenzione ordinaria in appalto è necessaria per assicurare la corretta funzionalità idraulica del reticolo e delle opere ivi ricadenti, comprese le analoghe attività derivanti da rapporti di avvalimento e/o convenzione, come di seguito elencate in modo indicativo ma non esaustivo:
Territorio dell’ “Area Pisana” – Attuazione delle opere in appalto previste dagli atti di programmazione del Consorzio da attuarsi nei bacini del territorio afferente al medesimo centro di costo, caratterizzato da corsi d’acqua prevalentemente di bonifica, sia a scolo naturale che a scolo meccanico, con una forte interconnessione tra i due sistemi, ed una zona importante, seppure di dimensioni più contenute, riguardante il reticolo scolante dai monti pisani;
Territorio “Colline della Valdera” – Attuazione delle opere in appalto previste dagli atti di programmazione del Consorzio da attuarsi nei bacini del territorio afferente al medesimo centro di costo, caratterizzato da corsi d’acqua prevalentemente rurali e con importanti tratti arginati, suddivisa nel nuovo POV in zona occidentale e zona orientale; anche in quest’area è presente un’area di bonifica, seppure di dimensioni più contenute, sia a scolo naturale che a scolo meccanico;
Territorio “Egola e Montalbano” – Attuazione delle opere in appalto previste dagli atti di programmazione del Consorzio da attuarsi nei bacini del territorio afferente al medesimo centro di costo, caratterizzato da una commistione di corsi d’acqua urbani e rurali, con importanti tratti arginati, e attraversanti la zona industriale del comprensorio del Cuoio; anche questa zona è stata suddivisa nel nuovo POV in zona settentrionale e zona meridionale;
Territorio “Valdinievole” – Attuazione delle opere in appalto previste dagli atti di programmazione del Consorzio da attuarsi nei bacini del territorio afferente al medesimo centro di costo, caratterizzato da una commistione di corsi d’acqua urbani e rurali, con importanti tratti arginati, provenienti dalla montagna pistoiese e immettentisi nel cratere palustre;
Trasversalmente alle attività sopra descritte, i tecnici e gli operai impiegati nell’area Manutenzioni si occupano di vigilanza e monitoraggio del reticolo di gestione, con segnalazione degli elementi di criticità o specifiche necessità di intervento, attività di studio e contrasto alla diffusione di specie animali aliene od infestanti, anche mediante ricorso a professionalità esterne.
Completano il quadro degli interventi di manutenzione quelli non programmati per eliminare piccoli dissesti, tane di animali, situazioni di criticità delle opere in manutenzione programmata mediante l’impiego di accordi quadro all’uopo previsti.
La manutenzione consiste nell’eseguire ogni anno interventi di manutenzione ordinaria di tipo programmato attraverso l’appalto di perizie di sfalcio e di interventi complementari, nei limiti delle risorse stanziate. I tecnici svolgono il ruolo di Progettista e Direttore dei Lavori, provvedendo a redigere le necessarie perizie e a seguire poi i lavori conseguenti. Le perizie vengono redatte con prezzari diversificati a seconda che l’operatore economico richiesto sia un’impresa, una cooperativa/consorzio o agricolo. I lavori di sfalcio ogni anno mettono in evidenza numerosi dissesti che, in assenza di intervento, possono compromettere la stabilità dei rilevati arginali e dei manufatti.
In aggiunta alle perizie di sfalcio, si redigono ulteriori lavori di manutenzione complementare e accordi quadro specifici per la esecuzione di lavori di tipo complementare (a carattere più ordinario) o incidentale (a carattere più emergenziale). Tra questi lavori complementari, quelli di maggior rilevanza sono le chiusure delle tane di animali nei rilevati arginali, i ricentramenti d’alveo e le riprese di muri di sponda.
L’attività di scavo, anch’essa prevista, è realizzata nei limiti estremamente pesanti in materia di terre e rocce da scavo, rispetto alla quale sono state intraprese sia a livello tecnico che politico, numerose iniziative volte ad una razionalizzazione delle norme, tale da garantire l’operatività di un’attività
fondamentale per una corretta gestione del reticolo. - Attività svolte in amministrazione diretta
Oltre alle attività svolte in appalto, la struttura consortile è organizzata con la sezione Gestione Diretta per l’effettuazione di attività con mezzi e strutture propri. Oltre alla manutenzione del reticolo e delle opere, sia con fondi propri che in convenzione con altri enti, tra le attività assegnate alla sezione Gestione diretta rientra l’esecuzione di interventi anche non programmati per eliminare piccoli dissesti, tane di animali, situazioni di criticità delle opere in manutenzione programmata in amministrazione diretta, la gestione di accordi quadro e convenzioni di supporto alle attività del settore e la gestione ed il coordinamento del personale operativo nonché la custodia e la gestione delle macchine e mezzi d’opera nel rispetto delle disposizioni di legge relative alla sicurezza del lavoro e alle normative contrattuali e consortili, nonché l’organizzazione dell’operatività dei magazzini e delle officine consortili.
L’attività in gestione diretta, ancorché condotta sulla base di attività puntualmente programmata in sede di Piano delle Attività di Bonifica, stante la sua flessibilità, è maggiormente suscettibile di modifiche dell’attività programmata rispetto a quanto avviene in appalto. Per questo motivo, la misurazione della sua produttività viene condotta con un controllo di gestione a base trimestrale, dove vengono valorizzate le risorse umane, strumentali e le dotazioni in termini di forniture e servizi impiegate nei singoli lavori.
La manutenzione e gestione degli impianti idrovori
Una parte importante dell’attività di manutenzione interessa gli impianti idrovori, attualmente in numero di 23 ma destinati ad aumentare nel futuro, per una superficie scolante complessiva di 14.642 ha ed una portata totale di 73.450 l/s.
L’attività di manutenzione consiste essenzialmente nel garantire il costante funzionamento delle pompe e degli sgrigliatori, mediante revisioni programmate pluriennali. A questo si aggiungono i lavori agli apparati elettrici quali quadri di comando, e le cabine di trasformazione. L’aggiornamento degli impianti garantisce il rispetto delle norme elettriche e di sicurezza.
L’intero complesso degli impianti è dotato di un sistema di telecontrollo che permette la costante verifica del funzionamento, oltre alla possibilità di modificare i criteri di azionamento delle pompe; a ciò si aggiungono le telecamere per un utile controllo visivo della situazione oltre ai dati di livello e di funzionamento.
Caratteristiche tecniche:
- Agnano
- Arenaccio
- Arnaccio
- Biscottino
- Calambrone
- Campalto
- Cateratto
- Guasticce
- Lamapiena
- Marina di Pisa
- Padulella
- Pisa Sud
- Ponte Ugione
- Ragnaione
- San Rossore
- Stagno
- Vettola
Le manutenzioni straordinarie e le nuove opere
Il Consorzio è chiamato a produrre e realizzare progetti di interventi di manutenzione straordinaria o di nuove opere, classificate sia in bonifica che in idraulica, in questo caso mediante la procedura di avvalimento da parte della Regione Toscana, tramite i Geni Civili presenti nelle diverse aree del territorio consortile.
L’iniziativa progettuale può partire direttamente dal Consorzio o su richiesta della Regione. Inoltre può derivare da un accordo con un Comune, in genere tramite un protocollo d’intesa, per esigenze di sviluppo urbanistico o per affrontare problemi incombenti di rischio idraulico. In ultimo nuove opere sono finanziate a seguito di gravi eventi alluvionali.
Le forme di finanziamento sono multiple. La procedura principale è quella tramite l’inserimento di un progetto nel Documento Operativo per la Difesa del Suolo (D.O.D.S.) previsto all’art. 3 della L.R. 80/2015. A questo si aggiungono iniziative particolari, ma rare, quali gli Accordi di Programma.
Altra fonte di finanziamento sono le procedure PSR di origine comunitaria. In questo settore l’ultimo strumento di finanziamento è quello del P.I.T. (Progetto Integrato Territoriale). Esempio recente cui ha aderito il ns Consorzio è Il progetto “Pianura pisana, dalla fascia pedemontana al mare” da circa 3 milioni di euro, capofila l’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, insieme a 53 partner pubblici e privati, primo classificato in risposta al Bando del Programma di Sviluppo Rurale – PSR 2014/2020 della Regione Toscana.
Infine, nel caso di lavori post evento alluvionale finanziamento e procedure sono disciplinate all’interno della gestione specifica commissariale.
Come si vede esistono diverse e possibili forme di finanziamento degli interventi. Ciò che ancora manca è la presenza di un quadro complessivo organico, di dettaglio, con individuazione di scelte strategiche da parte della Regione e dell’Autorità di Distretto dell’Appennino Settentrionale. Infatti, la redazione e l’attuazione di progetti di adeguamento del territorio, come sappiamo fortemente infrastrutturato, al nuovo quadro climatico richiede tempo ed investimenti rilevanti.
Pertanto, non possono che essere frutto di scelte politico-amministrative consapevoli e lungimiranti. Il contributo che il Consorzio può dare è contenuto negli atti e documenti illustrati e approvati nella precedente Assemblea consortile del 12 marzo: Programma di otto progetti generali, di cui agli allegati al provvedimento, coerente con le finalità del redigendo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), da utilizzare in fase di interlocuzione con i Comuni, la Regione Toscana e l’Autorità di Distretto.
Un nuovo settore di sviluppo è la realizzazione di opere di contrasto alla siccità e per la creazione di un servizio irriguo, che storicamente nel comprensorio si svolge attualmente soprattutto con il prelievo da falda mediante pozzi privati.
ANDAMENTO CLIMATICO ED IL SERVIZIO DI PIENA
La distribuzione delle piogge all’interno del comprensorio presenta un elevato grado di eterogeneità che riflette la complessità del territorio. Il cumulato annuo delle precipitazioni indica un netto divario tra le zone collinari e montuose, più piovose, e le aree meridionali e occidentali del territorio, che risultano generalmente caratterizzate da piogge più modeste. Ai fini di una corretta pianificazione e difesa del territorio, la caratterizzazione della pluviometria di una data regione non può prescindere dalla definizione dei caratteri di intensità delle piogge (rapporto fra l’altezza di pioggia caduta e la durata degli eventi piovosi che l’hanno prodotta). Gli eventi intensi di precipitazione possono infatti determinare serie conseguenze sul territorio: possono provocare crisi dei sistemi fognari, originare piene nei corsi d’acqua ed innescare movimenti franosi sui versanti, oltre che accrescere la velocità di erosione del suolo. A completamento del quadro, si segnala in ogni caso che, mentre le zone a pendenza elevata come le zone collinari e/o montuose sono caratterizzate da problemi di deflusso, quelle pianeggianti sono caratterizzate da problemi di ristagno, che possono essere agevolati da una continua azione di pompaggio ad opera dei numerosi impianti idrovori presenti sul comprensorio.
L’attività consortile, in un mondo caratterizzato da una sempre maggiore imprevedibilità delle precipitazioni meteoriche, non può limitarsi all’esecuzione di attività programmate, ma deve essere estesa ad una fattiva attività di vigilanza, specie in prossimità di allerte meteo, e nella tempestività di interventi in emergenza, mirati al mantenimento dell’efficienza del reticolo e delle opere, come sopra ampiamente descritto.
Tale attività di vigilanza è stata implementata principalmente tramite sistemi interni, come il sistema di reperibilità attivo H24 per tutti i giorni dell’anno, sia con attività esterna, come le convenzioni stipulate annualmente con la Regione Toscana per la gestione del pronto intervento o tramite la collaborazione delle principali associazioni di volontariato presenti sul territorio. Si precisa che tale attività viene svolta sia in regime di ordinarietà nell’ambito dell’orario d’ufficio che in regime di straordinarietà quando gli uffici consortili sono chiusi.
In ragione di quanto sopra evidenziato, nell’ambito dell’attività consortile preventiva è stato organizzato un servizio di reperibilità in due squadre; una squadra si occupa dell’area occidentale del comprensorio ed una squadra si occupa dell’area orientale. Le due squadre sono coordinate dal dirigente di turno e dal responsabile del servizio; le squadre sono composte da un numero variabile di tecnici e di operai, differenziate su base stagionale (più corposa nel periodo autunnale, invernale e primaverile, e più snella nel periodo estivo) o in relazione al grado di allerta emesso dal Centro Funzionale Regionale.
Il servizio svolto, normalmente in reperibilità, può evolvere in vigilanza o attivazione vera e propria (sia di tecnici e operai che di ditte esterne vincolate mediante idonei accordi quadro), in base all’emissione delle allerte, a segnalazioni esterne o ad attività di vigilanza autonoma.
Concessioni e Polizia di bonifica
A far data dal giorno 09.10.2023 questo Consorzio non rilascerà più alcuna autorizzazione in merito ai canali compresi nel Reticolo di Gestione della Regione Toscana secondo quanto è stato deciso dal Genio Civile Valdarno Inferiore e dal Genio Civile Toscana Nord.
La competenza diretta ed esclusiva sul Reticolo di Gestione della Regione Toscana sarà dei settori del Genio Civile territorialmente competenti.
Nel caso specifico le richieste di autorizzazione dovranno essere inoltrate al Genio Civile Valdarno Inferiore e al Genio Civile Toscana Nord.